Cosmologia biblica

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    https://consulenzaebraica.forumfree.it/?t=73628977&st=15

    Spesso ho sentito dire che l'ebreo commentando le scritture debba anche attualizzarle, adeguarle ai tempi.
    Questo fattore non potrebbe fare in modo che la scelta di una parola con cui tradurre un termine antico, sia influenzata dalle conoscenze tecnico scientifiche del traduttore o del commentatore in base all'epoca in cui vive?

    CITAZIONE (Lea Sgarbi @ 15/3/2020, 16:19) 
    No, perché c'è sempre stata continuazione linguistica. Lo stesso termine kadur usato nella Mishnah si usa anche oggi nell'ebraico moderno e significa "palla".
    La contestazione di Nochiesa si riferisce a questo termine citato nel passaggio del talmud yerushalmi, che a sua volta cita la Mishnah e la commenta. Ma non è il solo. Ve ne sono tanti di opere ebraiche molto antiche che hanno il termine kadur con il chiaro significato di palla, globo.

    Secondo Nochiesa invece kadur sarebbe un disco e non un globo. Ci sono vari passaggi nel midrash e nel talmud che descrivono il kadur come la palla con cui giocano le ragazze tirandola l'una all'altra. Questo termine è chiaro perché sempre usato in questo senso. Quindi a partire dalla Mishnah, e siamo nel II secolo, la terra ha forma di una palla.
    Le prove che potrei portarti sono tantissime e alcune delle quali impossibile citarle a chi non ha una buona base di ebraico. E ciò è presente anche nel Tanach, in cui non cè solo Isaiah 40,22 ad avere il termine Hug, ma c'è anche al plurale nel Cantico di Salomone hagavei selah con il senso di pietre arrotondate dei fiumi.

    Dalla stesura del testo originale a determinati midrashim (sebbene antichi per noi) di acqua sotto i ponti ne e' passata comunque..

    CITAZIONE (Lea Sgarbi @ 15/3/2020, 16:19) 
    Ma di chi parli? Di Nachmanide? E' del xiii secolo.
    La Mishnah II secolo e talmud Yerushalmi III-IV secolo.

    Era una domanda generica, di cui non nego mi sarebbe piaciuto avere una risposta generica ma non ho problemi ad applicarla al caso in questione.
    Parlo genericamente di ebrei che nella storia hanno commentato e tradotto il testo biblico.
    Nacmanide l'ha fatto? Si, quindi anche lui,
    La Mishna'ha fatto? Si, quindi includo anche lei
    Il Talmud gerosolimitano l'ha fatto? Si,quindi includo anche lui.
    Sono sempre ebrei che commentano a molti secoli di distanza da quando era in vita l'autore del libro di Isaia.
    Non e' scontato per me che lui dovesse avere una conoscenza cosmogonica e scientifica impeccabile, analoga alla nostra o comunque a quella di uomini vissuti molti secoli dopo.
    Se pero' quelli che vengono dopo di lui, danno al testo che gli e' stato tramandato quella sorta di sacrailita' che comporta il concetto (dogma?)di inerranza, trovandosi di fronte a una scelta sia a livello di traduzione sia a livello di interpretazione cosa potrebbe trattenerlo dallo scegliere l'opzione corrispondente alle sue proprie idee e conoscenze di uomo della sua epoca?
    CITAZIONE (Lea Sgarbi @ 15/3/2020, 16:59) 
    Scusami, ma non ho capito un tubo. Le opere di cui parlo, a partire dal II secolo parlano di palla, che la terra ha forma di palla, da cosa sono stati influenzati? Non ho capito.
    Da aggiungere che anche Rashi del XI secolo interpreta kadur come Palla.

    Da concezioni cosmogoniche che non e' detto siano le stesse dell'autore del libro di Isaia che come minimo e' vissuto 700 anni prima.
    (Comunque mi sono espresso al condizionale non all'indicativo, da cosa POTREBBERO essere stati influenzati, non da cosa SONO stati influenzati).

    Ti faccio un esempio.
    Ci sono esegeti ebrei (e non solo)che pensano che l'urim e il tummim fossero stati dispositivi elettromagnetici.
    Da cosa potrebbero essere stati influenzati?
    Dal fatto che vivono in un'epoca storica in cui sono circondati da dispositivi di questo tipo?
    Faccio male a pensarlo?





    CITAZIONE (Lea Sgarbi @ 18/3/2020, 16:42) 
    Anche dalla Torah a Isaia passa più di mezzo millennio. Questi libri fanno sempre riferimento alla Torah. Se poi togli il supporto della tradizione talmudica, elimini la tradizione linguistica, molti termini perderebbero il loro significato e il tanach diverrebbe incomprensibile. Le traduzioni, come vi ha spesso fatto notare Abramo, si basano per lo più sulla lettura del TM, che è una lettura tramandata, che spesso però si discosta dal testo puramente scritto. In assenza della vocalizzazione del TM il Tanach si leggerebbe in altra maniera, apparirebbero storie diverse. Noi ebrei mettiamo tutto in conto e tutte le tradizioni orali hanno pari importanza. Senza la Mishnah non sarebbe possibile leggere alcunché di ebraico perché è un anello di congiunzione linguistico.

    Tornando al testo biblico per esempio, il thread prende in considerazione Giobbe 26,7 e leggiamo nella traduzione che la terra sarebbe sospesa sul nulla.
    Qualcuno allora dice: vedi che concezione moderna o comunque corretta aveva in ambito scientifico l'autore della bibbia?

    CITAZIONE
    Dice pure che il nord è inclinato sul tohu (orbita terrestre) chiara allusione all'inclinazione dell'asse terrestre.

    Quando pero' pochi versetti piu' avanti leggiamo di colonne del cielo che tremano, di Raab, di un serpente tortuoso per coerenza cosa dovremmo dire?

    CITAZIONE
    Non devi dire nulla, sono qui per spiegarti.
    çe colonne del cielo sono i vulcani perché i loro fumi alimentano l'atmosfera, quindi la sostengono. Gli antichi non erano così dementi come pensi da pensare a delle colonne di cemento che terrebbero l'aria.
    Il serpente tortuoso, Nachash Bariach è il nome della Via Lattea, la nostra galassia.


    Edited by Maurizio 1 - 22/3/2020, 17:00
     
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