Se il coniuge incredulo si separa....è divorzio oppure no?

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  1. nonsapiente
     
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    Vorrei esporvi un quesito che mi sto ponendo da un po' di giorni, in 1 Corinti 7:15 si legge il consiglio che da San Paolo ai Cristiani sposati con pagani.
    mentre nel versetto precedente si raccomanda che chi è Cristiano non lasci il coniuge non credente, se quest' ultimo acconsente a rimanere legato a lui/lei , nel 15 dichiara che se il coniuge non credente decide di abbandonarlo/a , in tale caso questi non sono più in schiavitu-servitù- liberi da legame matrimoniale ( questo stando a diverse edizioni bibliche) .
    Ora io sto cercando di capire se in questa circostanza in cui siano la moglie o il marito non credenti ad abbandonare il coniuge Cristiano, san Paolo ritenesse terminato il vincolo matrimoniale o se si riferisse ad altro. :huh:
    Qualcuno ha idee al riguardo?
    ( è vero che una delle traduzioni che ho citato dice esplicitamente che il matrimonio era da ritenersi terminato,....ma ho notato più volte che è una versione ...come dire...alquanto facilona ( sarebbe un nuovo testamento di Famiglia Cristiana di parecchi anni fa) e non mi fido molto della sua accuratezza nel rendere il senso delle terminologie degli scritti originali.)
     
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    CITAZIONE (nonsapiente @ 3/1/2019, 23:07) 
    Vorrei esporvi un quesito che mi sto ponendo da un po' di giorni, in 1 Corinti 7:15 si legge il consiglio che da San Paolo ai Cristiani sposati con pagani.
    mentre nel versetto precedente si raccomanda che chi è Cristiano non lasci il coniuge non credente, se quest' ultimo acconsente a rimanere legato a lui/lei , nel 15 dichiara che se il coniuge non credente decide di abbandonarlo/a , in tale caso questi non sono più in schiavitu-servitù- liberi da legame matrimoniale ( questo stando a diverse edizioni bibliche) .
    Ora io sto cercando di capire se in questa circostanza in cui siano la moglie o il marito non credenti ad abbandonare il coniuge Cristiano, san Paolo ritenesse terminato il vincolo matrimoniale o se si riferisse ad altro. :huh:
    Qualcuno ha idee al riguardo?
    ( è vero che una delle traduzioni che ho citato dice esplicitamente che il matrimonio era da ritenersi terminato,....ma ho notato più volte che è una versione ...come dire...alquanto facilona ( sarebbe un nuovo testamento di Famiglia Cristiana di parecchi anni fa) e non mi fido molto della sua accuratezza nel rendere il senso delle terminologie degli scritti originali.)

    Ciao Nonsapiente,

    Intanto complimenti per il tuo "nickname", che mi ricorda il pensiero del grande Socrate ( "Il saggio è colui che sa di non sapere").

    Per quanto riguarda il tuo quesito, a mia conoscenza di tratta di una fattispecie in cui Paolo di Tarso consente un vero e proprio divorzio; considera che ovviamente tale caso non può essere stato contemplato da Gesù,che ha predicato solo ai figli di Israele .
     
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  3. nonsapiente
     
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    Grazie Amos per il complimento ;) , diciamo che inconsapevolmente c' ho fatto la figura del saggio. :lol:
    Comunque tornando al tema del post, in che senso secondo la tua conoscenza si tratterebbe di un divorzio a tutti gli effetti?
    È una tua opinione o sei a conoscenza di studi in merito l' interpretazione di quel passo?
     
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    CITAZIONE (nonsapiente @ 4/1/2019, 22:04) 
    Grazie Amos per il complimento ;) , diciamo che inconsapevolmente c' ho fatto la figura del saggio. :lol:
    Comunque tornando al tema del post, in che senso secondo la tua conoscenza si tratterebbe di un divorzio a tutti gli effetti?
    È una tua opinione o sei a conoscenza di studi in merito l' interpretazione di quel passo?

    Dico "secondo la mia conoscenza" perché non ho condotto uno specifico studio sulla materia, ma conosco quanto previsto dagli artt. 1143-1147 del Codice di Diritto Canonico della Chiesa Cattolica ( il c.d. "privilegio paolino"), che riporto di seguito:

    Can. 1143 - §1. Il matrimonio celebrato tra due non battezzati, per il privilegio paolino si scioglie in favore della fede della parte che ha ricevuto il battesimo, per lo stesso fatto che questa contrae un nuovo matrimonio, purché si separi la parte non battezzata.

    §2. Si ritiene che la parte non battezzata si separa se non vuol coabitare con la parte battezzata o non vuol coabitare pacificamente senza offesa al Creatore, eccetto che sia stata questa a darle, dopo il battesimo, una giusta causa per separarsi.

    Can. 1144 - §1. Perché la parte battezzata possa contrarre validamente un nuovo matrimonio, si deve sempre interpellare la parte non battezzata: 1) se voglia essa pure ricevere il battesimo; 2) se almeno voglia coabitare con la parte battezzata pacificamente, senza offesa al Creatore.

    §2. Detta interpellazione deve essere fatta dopo il battesimo; tuttavia l'Ordinario del luogo può, per una grave causa, permettere che l'interpellazione sia fatta prima del battesimo; anzi può anche dispensare da essa, sia prima sia dopo il battesimo, purché da un procedimento almeno sommario ed extragiudiziale risulti che non è possibile o che sarebbe inutile farla.

    Can. 1145 - §1. Di regola l'interpellazione va fatta per autorità dell'Ordinario del luogo della parte convertita, e al medesimo Ordinario spetta pure concedere all'altro coniuge, se mai lo richiede, un intervallo di tempo per rispondere, ammonendolo tuttavia che, trascorso inutilmente l'intervallo, il suo silenzio verrà ritenuto come una risposta negativa.

    §2. È valida anche l'interpellazione fatta privatamente dalla stessa parte convertita, che anzi è lecita se non è possibile osservare la forma sopra stabilita.

    §3. In entrambi i casi, l'interpellazione compiuta e il suo esito devono constare legittimamente nel foro esterno.

    Can. 1146 - La parte battezzata ha diritto a contrarre nuove nozze con una parte cattolica: 1) se l'altra parte rispose negativamente all'interpellazione, o se questa fu legittimamente omessa; 2) se la parte non battezzata, già interpellata o no, prima perseverante nella pacifica coabitazione senza offesa al Creatore, in seguito si sia separata senza una giusta causa, ferme restando le disposizioni dei cann. ⇒ 1144 e ⇒ 1145.

    Can. 1147 - Tuttavia l'Ordinario del luogo, per una grave causa, può concedere alla parte battezzata che usufruisce del privilegio paolino, di contrarre matrimonio con una parte non cattolica, sia battezzata sia non battezzata, ottemperando anche alle disposizioni dei canoni sui matrimoni misti.

    Aggiungo che il testo greco del passo di I Corinzi in questione mi sembra molto chiaro nel senso di una specifica legittimazione allo scioglimento del matrimonio
     
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  5. nonsapiente
     
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    Scusami Amos,...mi ero dimenticato che non ti avevo risposto. :unsure: ....grazie per la ricerca degli articoli del diritto canonico. :)
     
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    CITAZIONE (nonsapiente @ 8/1/2019, 19:51) 
    Scusami Amos,...mi ero dimenticato che non ti avevo risposto. :unsure: ....grazie per la ricerca degli articoli del diritto canonico. :)

    :D :D :D :D
     
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    Secondo me Paolo sta dicendo che il coniuge che subisce la separazione da parte del marito o della moglie non credente non è più in obbligo dei servizi che deve verso la moglie o il marito.

    Che possono essere il mantenimento economico, la concessione del proprio corpo, le cure che ciascuno dovrebbe avere verso l'altro, eccetera.
     
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  8. nonsapiente
     
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    Grazie Alessandro per la tua opinione, comunque così come la esponi tu l' avevo supposta pure io....solo che mi domando se ciò a cui fai riferimento fosse stato dovuto a causa di un divorzio in piena regola o non piuttosto una sorta di...abbandono del tetto coniugale da parte dell' incredulo o allontanamento del coniuge perché divenuto Cristiano, senza che ciò comportasse lo scioglimento legale del matrimonio. :huh:
     
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    Secondo me si tratta di un divorzio a tutti gli effetti.
    Che senso avrebbe consentire al coniuge non credente di separarsi definitivamente lasciando il coniuge credente (non colpevole di nulla) solo tutta la vita e senza possubilita' di risposarsi?
    Poco prima infatti San Paolo dice che chi desidera un compagno non puo' essere costretto a una vita solitaria.
     
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    CITAZIONE (nonsapiente @ 11/1/2019, 21:42) 
    Grazie Alessandro per la tua opinione, comunque così come la esponi tu l' avevo supposta pure io....solo che mi domando se ciò a cui fai riferimento fosse stato dovuto a causa di un divorzio in piena regola o non piuttosto una sorta di...abbandono del tetto coniugale da parte dell' incredulo o allontanamento del coniuge perché divenuto Cristiano, senza che ciò comportasse lo scioglimento legale del matrimonio. :huh:

    Penso che l'indicazione di Paolo riguardi il divorzio, anche perché fintanto che c'è possibilità di riconciliazione sarebbe giusto perseguirla nei limiti concessi da chi si è separato.

    Maurizio 1 ha senso che qui non si parli di divorzio ma di obblighi matrimoniali perché lo stesso principio è descritto nel caso di due coniugi credenti 1Corinzi 7:10.
     
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    Ciao Alessandro.

    Mettiamo un caso pratico.
    Siamo ai tempi di Paolo.
    Io sono un giovane cristiano sposato.
    Mia moglie perde la fede, non vuol piu' sentir parlare di Gesu' e si separa da me.
    La sua decisione condannera' me a vivere il resto della mia vita senza una compagna in castita' come Paolo?

    (lo chiedo a puro titolo di domanda, non ho certezze in merito).

    Edited by Maurizio 1 - 12/1/2019, 10:20
     
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    Si, a meno che lei si rifaccia la vita con un altra persona o semplicemente tradisca, in quel caso saresti libero di risposarti.
     
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    E se lei dopo avermi abbandonato, fa perdere completamente le tracce di se stessa?
     
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    Credo che essendo un caso particolare andrebbe affrontato in modo particolare e uscendo un pò dal contesto di 1Corinzi.

    Penso che in un caso estremo simile, tale che non è più possibile sapere nulla di lei, neanche tramite social, famiglia, suoi amici etc. io dovessi consigliare una persona stabilirei un tempo di attesa per vedere se si riesce ad avere notizie. Dopo quel periodo lascerei la persona libera di risposarsi.

    Ma prima di questo uscendo un pò da una gestione "normativa" sulla questione, una persona di fede pregherebbe il Signore per chiedere a lui indicazioni su come comportarsi.
     
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  15. nonsapiente
     
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    Mhmm......noto adesso la sfumatura,...Maurizio poneva l' esempio ai tempi di Paolo, quindi Alessandro....sono fuori contesto i social network.
    Mettiamo che la moglie in questione fugga, magari si era una coppia di schiavi durante il matrimonio ed avendo perso la fede lei decide di non dar più credito alle parole di Paolo di restare sottomessi al proprio padrone, per cui alla prima occasione utile insieme ad altri schiavi fugge abbandonando Maurizio
    A questo punto nessuno schiavo fuggitivo avrebbe provveduto a lasciare informazioni su di se ad amici o famigliari,....e comunque sia sapendo quello che lei rischia se ritrovata,....nessuno dei suoi cari è disposto a rilasciare informazioni se mai ne avesse.
    Morale della storia,...in questo contesto Maurizio1 sarebbe condannato ad eterno celibato se della moglie non si venisse mai più a sapere nulla.
     
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