La visita di Dio ad Abramo e Sara

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    Chi erano i tre uomini che apparvero ad Abramo?

    E Hashem apparve [ad Avraham] presso le querce di Mamrè, mentre egli stava seduto all’ingresso della tenda, alla calura del giorno. Alzò gli occhi e vide, ecco tre uomini in piedi davanti a lui; li vide, corse loro incontro dall’ingresso della tenda e si prostrò al suolo. Disse: «Mio signore, ti prego, se ti sono gradito, non oltrepassare il tuo servo! Si prenda per favore un po’ d’acqua, lavatevi i piedi e trovate riposo sotto l’albero. Prenderò un pezzo di pane e vi rifocillerete, poi riprenderete la vostra via, essendo passati dal vostro servo» (Genesi 18:1-5).

    Questo famoso episodio della vita di Avraham (Abramo) si apre con una frase che sembra introdurre una rivelazione divina: “E Hashem (Y-H-V-H) gli apparve presso le querce di Mamrè” (v.1); eppure, nel verso successivo, non si legge di un annuncio profetico o di un dialogo tra il patriarca e Dio, come avviene in molte altre occasioni nella Genesi. Al contrario, ciò a cui Avraham assiste è la visita di tre personaggi sconosciuti, chiamati semplicemente anashìm (“uomini”). Nel capitolo successivo, due di questi individui si recheranno anche a Sodoma, dove incontreranno Lot prima della distruzione della città. Al verso 19:1, il testo biblico indica i personaggi misteriosi con il termine malachìm (cioè “inviati”, “angeli” o “messaggeri”).

    I commentatori e gli esegeti si sono spesso interrogati sull’identità dei “tre uomini”. La tradizione rabbinica, e in particolare il Midrash Bereshit Rabbà, riconosce in queste figure tre angeli (nel senso di emissari spirituali inviati da Dio), ciascuno con una propria missione da compiere: il primo quella di annunciare ad Avraham e Sarah la nascita di un figlio, il secondo quella di distruggere Sodoma e il terzo quella di mettere in salvo Lot.
    Rabbi Yosef Bekhor Shor, pur riconoscendo l’autorevolezza di questa interpretazione, nota tuttavia che essa non si accorda al meglio con il significato letterale del racconto. Scrive infatti nel suo commentario:

    “Secondo il testo letterale, essi erano tre semplici uomini, poiché non abbiamo alcun esempio [nella Bibbia] di angeli che mangino e bevano, o che rimangano in casa di qualcuno, come essi fecero in casa di Lot. Piuttosto, un angelo disse a Manoach: ‘Se mi trattieni, non potrò mangiare il tuo pane’ (Giudici 13:17). Tuttavia non possiamo contendere con le parole dei nostri Saggi”.

    In effetti, il brano ci dice che i tre presunti angeli mangiarono alla tavola di Avraham e di Lot (Genesi 18:7; 19:3), un’azione decisamente strana per degli esseri spirituali. Per questo, Ralbag e Ibn Ezra identificano questi personaggi con tre profeti umani.

    Questa seconda interpretazione solleva però delle grandi difficoltà. Gli ospiti di Avraham dichiarano infatti di essere i distruttori di Sodoma (19:13); essi, inoltre, colpiscono la folla dei malvagi con la cecità (19:11) e accettano la richiesta di Lot affinché la località di Tzoar sia risparmiata (19:21). Non è molto plausibile che tali azioni possano essere attribuite a dei semplici esseri umani, benché dotati di virtù profetiche. A ciò si aggiunge una questione più importante: in alcuni versi del racconto, sembra che i tre individui, o almeno il più autorevole del trio, siano chiamati con il Nome Divino di Hashem (il Tetragramma); spesso, infatti, risulta persino impossibile distinguere tra Dio e i suoi emissari. L’arrivo dei tre uomini, ad esempio, sembra essere l’esplicitazione della frase “E Hashem gli apparve presso le querce di Mamrè”, come se questi personaggi non fossero altro che una manifestazione di Dio nel mondo visibile. In Genesi 18:13 e 18:17, pare che Dio si inserisca nel mezzo dei dialoghi tra il patriarca e i suoi ospiti. Al verso 18:22, la frase “Avraham rimase ancora davanti ad Hashem” assume un significato chiaro solo se si interpreta nel senso che Avraham si intrattenne a parlare con il membro principale del trio.

    Tutto ciò ci allontana dall’idea dei tre esseri umani e ci riporta all’interpretazione dei tre angeli. Non è insolito, infatti, che nel linguaggio biblico gli emissari divini (da intendere, secondo la definizione di Elia Benamozegh, come “estensioni della Divinità nella natura”) siano identificati con Colui che li ha inviati e che si manifesta attraverso essi, come spiega Rashbam (Rabbi Shmuel ben Meir) commentando Genesi 18:2:

    “‘E Hashem gli apparve‘ – in che modo? Attraverso i tre uomini che giunsero da Avraham, i quali erano in realtà angeli. Poiché ci sono molti casi in cui, quando un angelo appare, esso è chiamato con il nome della Presenza di Dio, come è scritto: ‘Poichè il Mio Nome è in lui’ (Esodo 23:21) – l’emissario è considerato come Colui che lo ha mandato. Similmente leggiamo: ‘E l’Angelo di Dio gli apparve in una fiamma di fuoco, in mezzo a un roveto’ (Esodo 3:2); e poco dopo leggiamo: ‘E Hashem vide che egli si era voltato per vedere’ (3:4)”.

    Rimane allora da chiarire il motivo per cui il testo ci narri che questi angeli abbiano mangiato e bevuto come dei comuni mortali. La risposta più celebre è certamente quella di Rashi, il quale, basandosi sul Midrash, afferma che i tre esseri spirituali si siano adeguati alle consuetudini degli umani (e da qui i Maestri deducono l’insegnamento secondo cui bisogna rispettare i costumi locali); ma ciò non risolve la contraddizione con il racconto del libro dei Giudici (citato da Rabbi Yosef Bekhor Shor), secondo cui l’angelo apparso a Manoach dichiarò di non poter mangiare. Come si spiega questa differenza?
    Maimonide, seguendo una via più sofisticata, dichiara che l’intero racconto sia da intendere in realtà come un sogno profetico di Avraham. Anche tale interpretazione appare però problematica, in quanto l’episodio, che coinvolge anche Sarah, la famiglia di Lot e gli abitanti di Sodoma, non sembra essere descritto come una semplice visione.

    In un suo articolo, Rav Elchanan Samet, elaborando l’interpretazione di Rashbam, fornisce la spiegazione che consideriamo più convincente:

    “La risposta alla questione sembra collegata al ruolo del tema dell’ospitalità nella storia, così come esso è trattato al capitolo 18 a riguardo di Avraham, e al capitolo 19 a riguardo di Lot. Gli angeli del nostro racconto non hanno alcuna intenzione di presentarsi immediatamente come messaggeri di Dio. Al contrario: essi intendono apparire inizialmente come persone umane, poiché il loro arrivo ha lo scopo di mettere alla prova sia Avraham che Lot nella loro ospitalità”.

    La funzione del racconto è dunque quella di porre Avraham e Lot in contrasto con l’empietà degli abitanti di Sodoma, esaltando la loro ospitalità, in opposizione alla totale mancanza di compassione e di spirito di accoglienza da parte degli uomini della città corrotta. Mentre Avraham accoglie i tre apparenti viandanti dando loro cibo e riposo in una giornata calda, e Lot, in seguito, li invita in casa sua e diviene loro protettore, gli abitanti di Sodoma, al contrario, trattano con ferocia i nuovi arrivati e tentano di assalirli.
    Ad essere al centro della storia è la benevolenza dei giusti nei confronti degli altri uomini, non la loro devozione religiosa. La descrizione dei tre angeli in termini molto concreti e terreni appare dunque funzionale al messaggio di ospitalità che la Torah vuole trasmettere alle generazioni.E Hashem apparve [ad Avraham] presso le querce di Mamrè, mentre egli stava seduto all’ingresso della tenda, alla calura del giorno. Alzò gli occhi e vide, ecco tre uomini in piedi davanti a lui; li vide, corse loro incontro dall’ingresso della tenda e si prostrò al suolo. Disse: «Mio signore, ti prego, se ti sono gradito, non oltrepassare il tuo servo! Si prenda per favore un po’ d’acqua, lavatevi i piedi e trovate riposo sotto l’albero. Prenderò un pezzo di pane e vi rifocillerete, poi riprenderete la vostra via, essendo passati dal vostro servo» (Genesi 18:1-5).

    Questo famoso episodio della vita di Avraham (Abramo) si apre con una frase che sembra introdurre una rivelazione divina: “E Hashem (Y-H-V-H) gli apparve presso le querce di Mamrè” (v.1); eppure, nel verso successivo, non si legge di un annuncio profetico o di un dialogo tra il patriarca e Dio, come avviene in molte altre occasioni nella Genesi. Al contrario, ciò a cui Avraham assiste è la visita di tre personaggi sconosciuti, chiamati semplicemente anashìm (“uomini”). Nel capitolo successivo, due di questi individui si recheranno anche a Sodoma, dove incontreranno Lot prima della distruzione della città. Al verso 19:1, il testo biblico indica i personaggi misteriosi con il termine malachìm (cioè “inviati”, “angeli” o “messaggeri”).

    I commentatori e gli esegeti si sono spesso interrogati sull’identità dei “tre uomini”. La tradizione rabbinica, e in particolare il Midrash Bereshit Rabbà, riconosce in queste figure tre angeli (nel senso di emissari spirituali inviati da Dio), ciascuno con una propria missione da compiere: il primo quella di annunciare ad Avraham e Sarah la nascita di un figlio, il secondo quella di distruggere Sodoma e il terzo quella di mettere in salvo Lot.
    Rabbi Yosef Bekhor Shor, pur riconoscendo l’autorevolezza di questa interpretazione, nota tuttavia che essa non si accorda al meglio con il significato letterale del racconto. Scrive infatti nel suo commentario:

    “Secondo il testo letterale, essi erano tre semplici uomini, poiché non abbiamo alcun esempio [nella Bibbia] di angeli che mangino e bevano, o che rimangano in casa di qualcuno, come essi fecero in casa di Lot. Piuttosto, un angelo disse a Manoach: ‘Se mi trattieni, non potrò mangiare il tuo pane’ (Giudici 13:17). Tuttavia non possiamo contendere con le parole dei nostri Saggi”.

    In effetti, il brano ci dice che i tre presunti angeli mangiarono alla tavola di Avraham e di Lot (Genesi 18:7; 19:3), un’azione decisamente strana per degli esseri spirituali. Per questo, Ralbag e Ibn Ezra identificano questi personaggi con tre profeti umani.

    Questa seconda interpretazione solleva però delle grandi difficoltà. Gli ospiti di Avraham dichiarano infatti di essere i distruttori di Sodoma (19:13); essi, inoltre, colpiscono la folla dei malvagi con la cecità (19:11) e accettano la richiesta di Lot affinché la località di Tzoar sia risparmiata (19:21). Non è molto plausibile che tali azioni possano essere attribuite a dei semplici esseri umani, benché dotati di virtù profetiche. A ciò si aggiunge una questione più importante: in alcuni versi del racconto, sembra che i tre individui, o almeno il più autorevole del trio, siano chiamati con il Nome Divino di Hashem (il Tetragramma); spesso, infatti, risulta persino impossibile distinguere tra Dio e i suoi emissari. L’arrivo dei tre uomini, ad esempio, sembra essere l’esplicitazione della frase “E Hashem gli apparve presso le querce di Mamrè”, come se questi personaggi non fossero altro che una manifestazione di Dio nel mondo visibile. In Genesi 18:13 e 18:17, pare che Dio si inserisca nel mezzo dei dialoghi tra il patriarca e i suoi ospiti. Al verso 18:22, la frase “Avraham rimase ancora davanti ad Hashem” assume un significato chiaro solo se si interpreta nel senso che Avraham si intrattenne a parlare con il membro principale del trio.

    Tutto ciò ci allontana dall’idea dei tre esseri umani e ci riporta all’interpretazione dei tre angeli. Non è insolito, infatti, che nel linguaggio biblico gli emissari divini (da intendere, secondo la definizione di Elia Benamozegh, come “estensioni della Divinità nella natura”) siano identificati con Colui che li ha inviati e che si manifesta attraverso essi, come spiega Rashbam (Rabbi Shmuel ben Meir) commentando Genesi 18:2:

    “‘E Hashem gli apparve‘ – in che modo? Attraverso i tre uomini che giunsero da Avraham, i quali erano in realtà angeli. Poiché ci sono molti casi in cui, quando un angelo appare, esso è chiamato con il nome della Presenza di Dio, come è scritto: ‘Poichè il Mio Nome è in lui’ (Esodo 23:21) – l’emissario è considerato come Colui che lo ha mandato. Similmente leggiamo: ‘E l’Angelo di Dio gli apparve in una fiamma di fuoco, in mezzo a un roveto’ (Esodo 3:2); e poco dopo leggiamo: ‘E Hashem vide che egli si era voltato per vedere’ (3:4)”.

    Rimane allora da chiarire il motivo per cui il testo ci narri che questi angeli abbiano mangiato e bevuto come dei comuni mortali. La risposta più celebre è certamente quella di Rashi, il quale, basandosi sul Midrash, afferma che i tre esseri spirituali si siano adeguati alle consuetudini degli umani (e da qui i Maestri deducono l’insegnamento secondo cui bisogna rispettare i costumi locali); ma ciò non risolve la contraddizione con il racconto del libro dei Giudici (citato da Rabbi Yosef Bekhor Shor), secondo cui l’angelo apparso a Manoach dichiarò di non poter mangiare. Come si spiega questa differenza?
    Maimonide, seguendo una via più sofisticata, dichiara che l’intero racconto sia da intendere in realtà come un sogno profetico di Avraham. Anche tale interpretazione appare però problematica, in quanto l’episodio, che coinvolge anche Sarah, la famiglia di Lot e gli abitanti di Sodoma, non sembra essere descritto come una semplice visione.

    In un suo articolo, Rav Elchanan Samet, elaborando l’interpretazione di Rashbam, fornisce la spiegazione che consideriamo più convincente:

    “La risposta alla questione sembra collegata al ruolo del tema dell’ospitalità nella storia, così come esso è trattato al capitolo 18 a riguardo di Avraham, e al capitolo 19 a riguardo di Lot. Gli angeli del nostro racconto non hanno alcuna intenzione di presentarsi immediatamente come messaggeri di Dio. Al contrario: essi intendono apparire inizialmente come persone umane, poiché il loro arrivo ha lo scopo di mettere alla prova sia Avraham che Lot nella loro ospitalità”.

    La funzione del racconto è dunque quella di porre Avraham e Lot in contrasto con l’empietà degli abitanti di Sodoma, esaltando la loro ospitalità, in opposizione alla totale mancanza di compassione e di spirito di accoglienza da parte degli uomini della città corrotta. Mentre Avraham accoglie i tre apparenti viandanti dando loro cibo e riposo in una giornata calda, e Lot, in seguito, li invita in casa sua e diviene loro protettore, gli abitanti di Sodoma, al contrario, trattano con ferocia i nuovi arrivati e tentano di assalirli.
    Ad essere al centro della storia è la benevolenza dei giusti nei confronti degli altri uomini, non la loro devozione religiosa. La descrizione dei tre angeli in termini molto concreti e terreni appare dunque funzionale al messaggio di ospitalità che la Torah vuole trasmettere alle generazioni.
     
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  2. cabian60
     
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    cit "Tutto ciò ci allontana dall’idea dei tre esseri umani e ci riporta all’interpretazione dei tre angeli. Non è insolito, infatti, che nel linguaggio biblico gli emissari divini (da intendere, secondo la definizione di Elia Benamozegh, come “estensioni della Divinità nella natura”) siano identificati con Colui che li ha inviati e che si manifesta attraverso essi, come spiega Rashbam (Rabbi Shmuel ben Meir) commentando Genesi 18:2:


    leggevo per caso,curiosavo,ma noto che qui qualcuno fa il mio srtesso ragionamento:DIO interagisce nell'universo tramite gli elohim sue emanazioni..Soo che se lo dico io sembra inaccettabile.
     
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    Il tuo stesso ragionamento?!
    Le estensioni di Dio nella natura di cui si parla per quegli esegeti sono le estensioni di jhwh elohim.
    Quel Dio e' Jhwh elohim.
    Non che jhwh elohim e' a sua volta un estensione di un Dio al di sopra di lui.
     
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  4. cabian60
     
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    a certo dopo che YHWH è stao fatto passare per DIO SUPREMO, ma il discorso non cambia,sono estensioni di <dio ad agire.Questo dimostra che <dio non agisce di persona.Quindi se non agisce di persona come fa YHWH ad essere il DIO SUPREMO, se si mette a capo di un popolo e fa guerre ????? non regge
     
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    CITAZIONE (cabian60 @ 16/7/2019, 08:48) 
    a certo dopo che YHWH è stao fatto passare per DIO SUPREMO, ma il discorso non cambia,sono estensioni di <dio ad agire.Questo dimostra che <dio non agisce di persona.Quindi se non agisce di persona come fa YHWH ad essere il DIO SUPREMO, se si mette a capo di un popolo e fa guerre ????? non regge

    Non capisco il nesso.
    Se un Dio supremo invece di agire di persona, utilizza le sue emanazioni (angeli) per mettersi a capo di un popolo e fare guerre?
    Cosa e' che non funziona nell'ideologia di un popolo che pensa di essere stato prescelto e di potere godere di un alleanza particolare con questo Dio?
    Ricorda: e' quella particolare ideologia che ha guidato la mano che ha scritto il testo.
    Ideologia che noi pretendiamo di eliminare dal testo per potersene appropriarsi e farlo base assoluta del nostro pensare.
     
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  6. cabian60
     
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    CITAZIONE
    " Cosa e' che non funziona nell'ideologia di un popolo che pensa di essere stato prescelto e di potere godere di un alleanza particolare con questo Dio?

    siamo sempre li , non mi capisci.
    Se DIO è qualcosa di troppo grande,nessuna sa cosa sia come sia dove sia,questo privato degli ebrei non è il DIO.Se agisce tramite sue emanazioni,YHWH non puo essere il DIO.Ogni popolo,ripeto ,ha il suo elohim,niente a che fare con il DIO SUPREMO,ne con gli elohim sue emanazioni,quindi questi elohim sono altro.Sono di carne,e carnali.Le terre vengono divise secondo i figli degli degli elohim e a loro affidate.Percio ogni popolo ha il suo.E questa ,della bibbia ,è solo la loro storia col loro elohim.Non con il DIO SUPREMO.

    CITAZIONE
    "Ricorda: e' quella particolare ideologia che ha guidato la mano che ha scritto il testo.
    Ideologia che noi pretendiamo di eliminare dal testo per potersene appropriarsi e farlo base assoluta del nostro pensare.

    io non elimino niente,e nnon mi approprio di niente,e non ho un mio pensiero.Io leggo e valuto,secondo quello che è scritto.Se leggo che DIO è qualcosa che l'uomo non puo percepire,capire vedere,e tutte quelle cose li,io non vedo queste cose nel dio della bibbia.Non è un mio pensiero,ma lo vedo la nella bibbia.

    Edited by Maurizio 1 - 16/7/2019, 19:09
     
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    Cabian e' ora che tu impari come si quota correttamente un intervento.
    Se vuoi fare un commento con citazione mia semplicemente clicca su "quota" anzixhe su "rispondi"
    ti apparira tutto quello che ho detto io compreso tra un (quote)
    e un (/quote)
    dopodiche' posizionati all'interno del testo nel punto in cui vuoi inserire il commento
    fai precedere il tuo commento da un ulteriore [/quote] e poni un [quote] alla fine.
     
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  8. cabian60
     
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    io vedo un solo quote sotto in risposta rapida, e cliccado mi ha dato solo due quote senza nniente scritto di tuo scusa ma non capisco
     
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    CITAZIONE (cabian60 @ 16/7/2019, 18:45) 
    siamo sempre li , non mi capisci.
    Se DIO è qualcosa di troppo grande,nessuna sa cosa sia come sia dove sia,questo privato degli ebrei non è il DIO.

    A me sembra piu' corretto dire:
    "questa rappresentazione di Dio che si sono fatti gli ebrei non puo' corrispondere alla vera realta' di DIO"
    Ma tutto cio' conta meno del fatto che comunque loro erano convinti che lo fosse.
    perche ti dico questo?
    Perche la lettratura che stiamo esaminando e' stata scritta da gente che la pensava cosi', giusto o sbagliato che fosse.
    CITAZIONE
    Se agisce tramite sue emanazioni,YHWH non puo essere il DIO.Ogni popolo,ripeto ,ha il suo elohim,niente a che fare con il DIO SUPREMO,ne con gli elohim sue emanazioni,quindi questi elohim sono altro.Sono di carne,e carnali.Le terre vengono divise secondo i figli degli degli elohim e a loro affidate.Percio ogni popolo ha il suo.E questa ,della bibbia ,è solo la loro storia col loro elohim.Non con il DIO SUPREMO.

    in pratica tu stai dicendo che le attestazione degli altri popoli che credevano in altri dei dandogli i nomi piu' svariati dipende dal fatto che in qualche modo erano costretti a interagire con questi elohim creature carnali.
    Se fosse vero questo teorema perche' a distanza di migliaia di anni dopo che l'interazione con questi esseri e ' terminata in gran parte del mondo si crede ancora in tutti questi dei antichi? (vedi India)

    ripeto la domanda.
    Se la credenza in cosi tante divinita' fosse semplice causa dell'interazione con questi esseri
    Come si spiegano tante credenze che stanno in piedi senza questa interazione?
    Se sono capaci di stare in piedi oggi non e' altrettanto plausibile che stessero in piedi millenni orsono quando era piu' facile attribuire fenomeni naturali a imprecisate divinita' a causa della scarsa conoscenza delle leggi fisiche?
     
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  10. cabian60
     
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    non capisco cosa vuoi dire.Certo che cio che hanno avuto tanto tempo fa oggi continuano acredere.Pure gli ebrei.Anche oggi credono in cio che hanno avuto contatto millenni fa.Fai sempre domande, ti rispondo ma sembra che non le leggi.Facciamo cosi ora ti faccio io 2 domande e rispondimi.
    Tutti i popoli avevano dei che li comandavano o governavano,o si facevano adorare con tanto di storie scritte.
    domanda numero 1:secondo te come mai tutti hanno avuto la stessa idea, di crearsi dei,uomini speciali che hanno insegnato loro tutto e si facevano adorare???

    POi, in egitto qualcuno vuole fare dei tanti solo uno,un dio su tutti che è l'unico ect.Poi, da li parte un popolo con un uomo con la stessa idea.Forse lo stesso uomo,MOSHé era egiziano, parte e si fa un popolo suo con un solo dio.
    seconda domanda perchè dei tanti dei, credi che proprio quello ebreo sia l'unico,quello che ha creato tutto???
     
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    CITAZIONE (cabian60 @ 16/7/2019, 20:22) 
    POi, in egitto qualcuno vuole fare dei tanti solo uno,un dio su tutti che è l'unico ect.Poi, da li parte un popolo con un uomo con la stessa idea.Forse lo stesso uomo,MOSHé era egiziano, parte e si fa un popolo suo con un solo dio.
    seconda domanda perchè dei tanti dei, credi che proprio quello ebreo sia l'unico,quello che ha creato tutto???

    innanzitutto da come e' posta la domanda non iniziamo bene.
    Sembra quasi che parti dal presupposto che io prendo la storia di Mose' raccontata nell'Esodo alla lettera.
    Se cosi fosse allora perche non mi chiedi dm
    come ha fatto l'elohim Jahve a fare capitare tutte quelle disgrazie agli egiziani?
    oppure potrei chiederlo io a te e potrei cercare di ragionare come ragioni tu.
    Perche gli elohim dell'Egitto non hanno preso delle contromisure?
    Perche'non sono intervenuti prima che morissero il Faraone suo figlio e tutti i primogeniti?


    Come ha fatto l'elohim JHWH a dividere il mar Rosso ( o mare delle Canne)?
    Come ha fatto a nutrire milioni di persone per 40 anni in un deserto?
    in fondo qualche centinaio di anni prima per far mangiare un pugno di persone in tempo di carestia ha dovuto farli traslocare in egitto.

    Andiamo avanti cosi?
    Postulando che quelle storie sono cronache puntuali di fatti realmente accaduti?

    L'affermazione che Mose' un singolo uomo vissuto 3300 anni fa sia da solo responsabile dell'idea monoteistica, della creazione di un popolo e dei nigliaia di precetti con i quali questo popolo vive e' mito ranto quanto la manna che e' scesa dal cielo e ha potuto sfamare due o tre milioni di persone.

    Edited by Maurizio 1 - 16/7/2019, 21:18
     
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  12. cabian60
     
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    intanto se non prendi alla lettera la storia di moshè racconatat nell'esodo allora perchè fai ridicole domande,come se fosse preso alla lettera?intanto come sospettavo confermi,non rispondi.
    Tanto sicuro che sia Jahvè a fare tutto?sei mal informato.
    non abbassarti al mio livello,non ci riusciresti..gia per questo meriteresti di essere mandato a......
    fidati non ha diviso un bel niente di mare, e 40 anni nel deserto è solo simbolico,ma troppo perchè sia capito da te..
    adesso non sono fatti accaduti...i fatti no lo sono il dio si??....
    tutto mito manna e sfamamento,però il dio che lo ha fatto invece e legge...ridicolo
     
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    CITAZIONE (cabian60 @ 16/7/2019, 21:15) 
    intanto se non prendi alla lettera la storia di moshè racconatat nell'esodo allora perchè fai ridicole domande,come se fosse preso alla lettera?

    Fammi un esempio di ridicola domanda dalla quale si evince che io prendo il testo alla lettera.
    CITAZIONE (cabian60 @ 16/7/2019, 21:15) 
    intanto come sospettavo confermi,non rispondi.
    Tanto sicuro che sia Jahvè a fare tutto?sei mal informato.

    Sono sufficentemente sicuro che colui che ha redatto quei testi era monoteista e quindi convinto che il suo Dio jahwhe era anche il creatore del tutto.

    Con questo non voglio dire che gli ebrei sono stati sempre monoteisti.
    Lo sono diventati a un certo punto della storia.
    Va bene come risposta?
    CITAZIONE (cabian60 @ 16/7/2019, 21:15) 
    adesso non sono fatti accaduti...i fatti no lo sono il dio si??....
    tutto mito manna e sfamamento,però il dio che lo ha fatto invece e legge...ridicolo

    Il dio che compare nella Bibbia e il frutto della fede di Israele.
    Nessun libro, che sia Bibbia o oltro puo' trasformarsi in prova diretta dell'esistenza di Dio.
    Cio' che non e' sicuramente un mito e' la fede di Israele in JHWH

    Edited by Maurizio 1 - 16/7/2019, 23:32
     
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    CITAZIONE (cabian60 @ 16/7/2019, 20:22) 
    non capisco cosa vuoi dire.Certo che cio che hanno avuto tanto tempo fa oggi continuano a credere.Pure gli ebrei.Anche oggi credono in cio che hanno avuto contatto millenni fa.

    Pensaci bene, qualcuno ti contatta millenni fa, poi basta. ma l'uomo continua a credere anche se la controparte resta in silenzio.
    Non e' che forse l'uomo continua a credere per capacita intrinseca, percge sostanzialmente e' un animale religioso?
    Pensa alla fede musulmana. E' reale. Pensi che anche quella scaturisca da un contatto con uno di quegli esseri?
     
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    CITAZIONE (cabian60 @ 16/7/2019, 20:22) 
    Tutti i popoli avevano dei che li comandavano o governavano,o si facevano adorare con tanto di storie scritte.
    domanda numero 1:secondo te come mai tutti hanno avuto la stessa idea, di crearsi dei,uomini speciali che hanno insegnato loro tutto e si facevano adorare???

    Tutti i popoli sono stati sempre composti da uomini.
    L'uomo per sua natura sente il bisogno e ricerca Dio, oppure gli dei o perlomeno il divino.
    Accanto a questa tendenza umana di ricercare semplicemente chi puo' dare senso alla sua esistenza se ne aggiunge un altra.
    Alcuni uomini afferente alle posizioni di potere hanno contemporaneamente fiutato il busines della gestione dell'intermediazione religiosa.
    Non che tutti i profeti e sacerdoti siano sempre stati in cattiva fede ma credo che parte di essi aveva capito gli evidenti vantaggi che si potevano ottenere assumendo tali posizioni.
    se riesci a fare credere di essere in contatto con Dio le persone non ti negheranno offerte e beni di vario genere.
    Se officerai un culto a una divinita' dicendo che la divinita' necessita' di accaparrarsi dei beni che vanno sacrificati, la gente te ne portera' in grande quantita' e tu probabilmente trovarai modo di trattenerene una parte per te e la tua famiglia.
    Un sacerdote e un profeta accreditato in determinati momenti puo' contare per il popolo piu' di un re.
    Il regnante stesso in collaborazione con l'autorita religiosa puo' a sua volta sfruttare il sentimento religioso del popolo per i suoi scopi.
    "dobbiamo conquistare quella terra! E il nostro Dio che ce lo chiede!"
    Per quanto riguarda gli insegnamenti e le norme che le classi al potere intendono far rispettare al popolo anche in questo caso lo sfruttamento del sentimento religioso del popolo e' determinante.
    retroproiettare il proprio sapere,le proprie leggi in un passato remoto dicendo che proviene dagli antenati del popolo i quali a loro volta lo hanno ricevuto da Dio o dagli dei sicuramente fa una presa diversa a livello emotivo per coloro che ricevono l'insegnamento e a cui viene richiesto di rispettare determinate leggi.
     
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