Tradizione orale ebraica

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    intervento spostato dal thread IL FIUME GHICON SORGENTE DI GERUSALEMME:
    https://bibbiaedintorni.forumfree.it/?t=75873470#newpost

    Ciao Maurizio,
    non so se è possibile dare certezza ma sembra comunque una probabilità alta.

    Questo tuttavia mi fa venire in mente una domanda, che in realtà serbo da tanto tempo.
    La faccio qui ma forse sono offtopic, dimmi se è il caso di aprirne un'altro:

    Da quello che so io, che ho sempre percepito, leggendo qua e la, la tradizione orale ebraica è estremamente precisa e molto più antica di quel che si possa immaginare. Alla luce di questo non riesco a capire come mai allora, ci sono cose che sono andate perdute o non si sa con certezza quale sia la verità. L'oggetto di questo topic ne è un esempio, come ad esempio non capisco come non si possa sapere con esattezza la fuga dall'egitto come sia avvenuta, se l'apertura delle acque e quindi prendere la scrittura in senso letterale o come molti dicono probabile grazie alla basse marea in un luogo non certamente identificato. E come questo altri esempi.

    Dunque la domanda finale è: quanto è possibile considerare attendibile la tradizione ebraica? Quanto antica?

    Edited by Maurizio 1 - 8/8/2018, 14:51
     
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    La cosa migliore sarebbe domandarlo ad un ebreo.

    Comunque ti diro' quello che penso io, in allineamento a molti studiosi.
    L'essere umano nel momento in cui tramanda una notizia, un sapere, da padre in figlio o da maestro a discepolo non lo fa come una macchina che registra e riproduce senza pensare.
    L'essere umano e' preoccupato (giustamente) anche di fornire qualcosa di utile all'essere umano che lo seguira'.
    Quindi mentre le macchine (microfoni telecamere) si limitano a "registrare" quello che e' accaduto, l'uomo e' anche costantemente alla ricerca del senso di quello che gli e' capitato.
    Se poi cio' che gli e' capitato e' qualcosa di estremamente inaspettato e deludente la ricerca del "senso della storia" puo' invadere ancora piu' prepotentemente cio' che decide di scrivere e tramandare oralmente.
    In questi stati d'animo l'uomo utilizza il passato come contenitore in cui va alla ricerca di elementi che possano spiegare il suo presente.
    L'esigenza di trovare tali elementi e' talmente urgente che non di rado finisce che egli retroproietta nel passato elementi che appartengono al suo presente.
    Nel caso di Israele questo momento cruciale in cui egli cerca il senso della sua storia e' il momento
    del ritorno dall'esilio.
    E a partire da questo momento in poi che poi saranno scritti i testi della Bibbia per come li conosciamo noi ora.
    E' il momento in cui Israele trova una sua identita' forte.
    Sia ben chiaro che nessuno vuol dire che prima di quel momento in Israele non si era mai scritto niente o non esistevano tradizioni orali.
    E' impossibile pensarlo.
    Tuttavia cio' che preesisteva a livello orale e a livello scritto viene riplasmato alla luce della nuova comprensione della storia .
    Da quel momento in poi, recuperata una forte identita' , allora si che e' plausibile l'intervento anche di una tradizione orale che si premura di mantenere costanti nel tempo tali elementi identificativi forti.
     
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    Trovo il risvolto Dell psicologico del uomo che si preoccupa del messaggio di come farlo arrivare in modo che serva molto importante
     
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    CITAZIONE (Maurizio 1 @ 8/8/2018, 14:34) 
    La cosa migliore sarebbe domandarlo ad un ebreo.

    Comunque ti diro' quello che penso io, in allineamento a molti studiosi.
    L'essere umano nel momento in cui tramanda una notizia, un sapere, da padre in figlio o da maestro a discepolo non lo fa come una macchina che registra e riproduce senza pensare.
    L'essere umano e' preoccupato (giustamente) anche di fornire qualcosa di utile all'essere umano che lo seguira'.
    Quindi mentre le macchine (microfoni telecamere) si limitano a "registrare" quello che e' accaduto, l'uomo e' anche costantemente alla ricerca del senso di quello che gli e' capitato.
    Se poi cio' che gli e' capitato e' qualcosa di estremamente inaspettato e deludente la ricerca del "senso della storia" puo' invadere ancora piu' prepotentemente cio' che decide di scrivere e tramandare oralmente.
    In questi stati d'animo l'uomo utilizza il passato come contenitore in cui va alla ricerca di elementi che possano spiegare il suo presente.
    L'esigenza di trovare tali elementi e' talmente urgente che non di rado finisce che egli retroproietta nel passato elementi che appartengono al suo presente.
    Nel caso di Israele questo momento cruciale in cui egli cerca il senso della sua storia e' il momento
    del ritorno dall'esilio.
    E a partire da questo momento in poi che poi saranno scritti i testi della Bibbia per come li conosciamo noi ora.
    E' il momento in cui Israele trova una sua identita' forte.
    Sia ben chiaro che nessuno vuol dire che prima di quel momento in Israele non si era mai scritto niente o non esistevano tradizioni orali.
    E' impossibile pensarlo.
    Tuttavia cio' che preesisteva a livello orale e a livello scritto viene riplasmato alla luce della nuova comprensione della storia .
    Da quel momento in poi, recuperata una forte identita' , allora si che e' plausibile l'intervento anche di una tradizione orale che si premura di mantenere costanti nel tempo tali elementi identificativi forti.

    Certo dobbiamo sempre pensare che è un libro assemblato e come fanno notare molti neanche in ordine cronologico.. La parte il cuore sicuramente il pentateuco o tanak.. Quando studi l inglese ti dicono che devi incominciare a pensare in inglese.. Certo studiare l ebraico sarebbe il top ma è importante capire il meccanismo della società ebraica e come si aprociano al testo oltre la lingua
     
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    Beh l'ebraico e'indubbiamente importante per capire la bibbia.

    Pero tu sai che vivi in un mondo occidentale pienamente consapevole di questo.
    Tanto e'vero che nessuno diventa biblista senza prima studiare l'ebraico.
    Quindi quando tra te e la bibbia qualche infirmazione ti giunge per il contributo di un vero studioso di bibbia, hai per lo meno la garanzia che tale commento deve aver preso in considerazione anche il testo ebraico.
     
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    CITAZIONE (Maurizio 1 @ 5/9/2018, 13:29) 
    Beh l'ebraico e'indubbiamente importante per capire la bibbia.

    Pero tu sai che vivi in un mondo occidentale pienamente consapevole di questo.
    Tanto e'vero che nessuno diventa biblista senza prima studiare l'ebraico.
    Quindi quando tra te e la bibbia qualche infirmazione ti giunge per il contributo di un vero studioso di bibbia, hai per lo meno la garanzia che tale commento deve aver preso in considerazione anche il testo ebraico.

    Certo ma purtroppo sembra che le sfaccettature e il sistema sia completamente aperto.. Come dire se sei uno studioso israelita e diciamo rispetti probabilmente un codice che tra loro è valido hai cittadinanza di esprimere i tuoi pensieri anche se in contrasto con altri quindi quando poniamo una domanda sicuramente avremo più risposte
    Detto ciò dovremo imparare a capire e come porre la domande.. Perché anche tra di loro le risposte sono tante
     
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